Scorcio storico

Cittadinanza in Svizzera: Sviluppi

Nel corso degli anni la cittadinanza svizzera è fortemente evoluta. Fino agli anni 1870, essa era connessa con la cittadinanza cantonale. Le persone cittadine di un Cantone erano automaticamente cittadine svizzere. Solo dal 1915 esiste un passaporto svizzero unitario.

Per molto tempo l'acquisto della cittadinanza era considerato l'inizio dell'assimilazione, processo di adeguamento dello straniero agli usi e costumi svizzeri. Per scongiurare il rischio di «inforestieramento» si voleva addirittura obbligare gli stranieri a farsi naturalizzare. In questo modo s'intendeva perseguire un'assimilazione durevole.

Durante le due guerre mondiali, quando la Svizzera cercava di distanziarsi dai Paesi limitrofi e andava costituendosi il «sonderfall» svizzero, si è viepiù rafforzata la convinzione secondo cui la naturalizzazione non segna l'inizio ma il coronamento dell'assimilazione. In der Botschaft zum Bürgerrechtsgesetz des Bundes, welches am 1. Januar 2018 in Kraft trat, erscheint Einbürgerung als Krönung einer «erfolgreichen Integration».

Per lungo tempo in Svizzera si è applicato il principio secondo il quale con il matrimonio la donna acquisiva il «diritto di cittadinanza» del marito. Questo principio veniva applicato anche ai matrimoni binazionali: le svizzere che sposavano cittadini stranieri perdevano di norma la cittadinanza svizzera divenendo straniere o apolidi. Anche i figli nati da tali matrimoni non avevano alcun diritto alla cittadinanza svizzera. Viceversa, le mogli straniere ottenevano automaticamente la cittadinanza svizzera dai loro mariti svizzeri; contraendo il matrimonio acquisivano di norma la doppia cittadinanza oppure dovevano rinunciare a quella di origine.

A causa della disuguaglianza di genere discriminazione, nella loro battaglia per la parità dei sessi le donne hanno sempre mirato alla cittadinanza. Già nel 1930 il Consiglio federale era stato pregato dalla «Bund Schweizerischer Frauenvereine (Federazione delle associazioni femminili svizzere)» di intervenire per svincolare la cittadinanza dallo stato civile come diritto inalienabile della persona. Eppure, fino al 20° secolo inoltrato l’«unità della famiglia», al cui centro c’erano il marito e il padre, era determinante per il rilascio della cittadinanza.

Solo con la revisione della legge federale sulla cittadinanza, entrata in vigore il 1° gennaio 1953, le donne non hanno più perso automaticamente la loro cittadinanza svizzera. Contraendo matrimonio con un cittadino straniero potevano rilasciare una dichiarazione che consentisse loro di mantenere la cittadinanza originaria. I loro figli continuavano però a seguire la cittadinanza del padre.

Solo a partire dal 1985 le mamme svizzere possono trasferire la loro cittadinanza acquisita ai loro figli nel loro paese o all’estero. Da allora i figli nati da matrimoni binazionali hanno di norma la doppia cittadinanza alla nascita. Il fatto che la cittadinanza sia passata a uno stato personale indipendente dallo stato civile, ha fatto sì che aumentasse il numero di persone con una doppia cittadinanza. La legge ha tenuto conto di questa nuova situazione. Nel 1992 la Svizzera ha abbandonato il divieto della doppia cittadinanza.

L’aumento di persone con doppia cittadinanza si ricollega anche alla crescente accettazione della doppia cittadinanza nel diritto internazionale. La Convenzione europea sulla nazionalità stabilisce ad esempio che gli Stati debbano pretendere la rinuncia all’attuale nazionalità solo se questo risulti possibile e ragionevole. Questa nuova definizione ha fatto sì che oggi solo pochi paesi insistono ancora sul fatto che acquisendo un’ulteriore nazionalità i loro cittadini debbano rinunciare alla loro cittadinanza acquisita o in caso di una naturalizzazione i loro cittadini debbano richiedere la revoca della cittadinanza acquisita.

Documentazione

Opere standard

Studer, Brigitte, Gérald Arlettaz, Regula Argast: Das Schweizer Bürgerrecht - Erwerb, Verlust, Entzug von 1848 bis zur Gegenwart. Verlag Neue Zürcher Zeitung. Zürich, 2008.

Gérald Arlettaz et Silvia Burkart : Naturalisation, « assimilation » et nationalité suisse : l'enjeu des années 1900-1930. In: Devenir suisse : adhésion et diversité. PNR 21 du FNRS « Pluralisme culturel et identité nationale ». Neuchâtel, 1991.

Ultima modifica 01.06.2020

Inizio pagina